di Giada Cerbara, Sara Piedipalumbo
Ultimo aggiornamento:01/07/2022 11:18:16
Pochi sanno che la storia dell’Ospedale di Santa Maria Nuova si intreccia con quella delle suore Oblate Ospitaliere Francescane, conosciute più semplicemente come
Oblate. L’ordine fu fondato da
Monna Tessa, fantesca presso la
famiglia Portinari e considerata la balia di Beatrice, la donna amata da Dante Alighieri.
Monna Tessa è a tutti gli effetti la
madre spirituale dell'Ospedale di Santa Maria Nuova. Si racconta che sia stata proprio lei a consigliare a
Folco Portinari di comprare i terreni attorno alla Chiesa di Sant’Egidio per costurire un ospedale: infatti, essendo lui un banchiere, nel Medioevo era irrimediabilmente tacciato di peccato di usura e, con questo dono rivolto a Firenze, tentò di redimere la sua anima.
Sarà proprio la fantesca ad assumere un ruolo di rilievo per le sorti dell’ospedale, organizzando attorno a lei quelle che possono essere considerate le prime infermiere: le
Pie donne di Santa Maria Nuova, laiche votate a Dio e alla cura degli indigenti e delle malate ricoverate nella corsia femminile.
Nel Chiostro delle Ossa è conservata la
lastra tombale che la raffigura molto anziana, mentre stringe tra le braccia il libro della
Regola dell’Ordine da lei fondato. Sulla destra si nota il cordoncino del terz’ordine francescano, alla cui regola si ispirava.
L’opera risale al XIV secolo e, molto probabilmente, è successiva al
1327, in quanto la lapide commemorativa sottostante indica il 3 Luglio come data della sua morte.