Caratterizzata da una tunica nera e un lunghissimo becco, la
maschera più spaventosa del
Carnevale è indubbiamente quella del
medico della Peste.
Fin dal XIV secolo, i medici utilizzavano delle
maschere protettive nel tentativo di curare i loro pazienti difendendosi dalle
terribili epidemie che colpivano il territorio europeo. I nostri antenati, infatti, riteneva che le pestilenze fossero provocate da variegati fattori come gli umori e i miasmi che corrompevano il corpo tramite inalazione e contatto... oltre che agli influssi astrali e alle punizioni divine!
Nel corso dei secoli, questi rudimentali dispositivi medici si sono evoluti in quella maschera un po’ inquietante che vediamo spesso riprodotta durante il
Carnevale o nelle
rievocazioni storiche cittadine.

Nel 1619 l’abbigliamento completo venne sistematizzato nella sua interezza da
Charles de Lorme, il medico di re Luigi XIII di Francia. Alla
seconda metà del XVII secolo, risale anche la più famosa immagine del medico della Peste, tratta dal trattato
Historiarum anatomicarum medicorum rariorum centuria di
Thomas Bartholin.
Il dottore veste una
tunica nera, lunga fino ai piedi, realizzata in tela cerata affinché risultasse idrorepellente. Era dotato di scarpe, guanti e di un
cappello a tesa larga di pelle. Tuttavia, la componente più famosa ed affascinante di questo completo è indubbiamente la
maschera che porta al viso, che doveva
proteggere gli occhi, tramite delle lenti di vetro, e
il naso dall’ingresso dei miasmi infetti.
Il
lungo becco funzionava come un vero e proprio
filtro, poiché era sia imbevuto di profumi sia riempito di
fiori secchi, di solito rose e garofani, e di varie
piante medicinali, come la lavanda e la menta. Inoltre, la dimensione costringeva al medico a
mantenere una certa distanza dal paziente affetto dalla peste. Per questo motivo, nel caso in cui non fosse bastato il lungo naso come precauzione a difendere la loro stessa salute, i medici erano dotati anche di una
bacchetta per scoprire il malato delle lenzuola e degli abiti e per toccarlo.
Nella cultura popolare, questa maschera è molto conosciuta e, forse a causa della sua origine legata alla malattia e alla morte, porta con sé un alone di fascino misterioso che in molti scelgono ancora oggi per festeggiare il Carnevale.